Il naturismo italiano dei primi tempi

Il punto di vista di Italo Bertolasi

Italo Bertolasi è un testimone importante della nascita del movimento naturista italiano.

È il cuore pulsante del progetto ANIMA SELVA che si svolgerà sempre a Ca' le scope ad inizio settembre.
Data la grande disponibilità accordatami gli ho chiesto di lasciare un pensiero sul rapporto naturismo/salutismo, tratto tipico dei primi anni del naturismo italiano, testimoniato dalla comunità di Capri ripresa in Capri Revolution e di Balabiot di Monte Verità.

In Italia, racconta Italo, all’inizio degli anni ’60 una gioventù ribelle e trasgressiva ricercava la propria libertà creando comuni, vivendo in promiscuità e celebrando quel nuovo mondo con concertoni dove ci si spogliava al grido di: “Nudi si, ma contro la DC” – la Democrazia Cristiana era allora al potere. Slogan più tardi sostituito da: “Nudi si, ma contro il Piccì”. Il partito comunista. Artisti e hippie milanesi di notte andavano in riva al Ticino, il Gange italiano, per spogliarsi, fare il bagno rituale e poi fare all’amore. Anche nei festival Pop organizzati da Re Nudo ci si “sbiottava” consapevoli che la nudità non era solo un modo sano ed erotico per curare la nostra frigidità ma anche il modo più provocatorio per ribellarsi al “sistema”. I nostri maestri di nudità erano i “Balabiot” del Monte Verità e i “Naga Baba”, i Sadhu nudi, che i più fortunati avevano incontrato nel viaggio in Oriente.

In quei tempi eroici, nell’Italia bigotta e conformista, si creavano anche i primi “giardini segreti” dove praticare il Naturismo. Portato dai turisti tedeschi prima in Istria sull'isolotto di Koversada, e poi su alcune spiagge del Lido di Dante a Ravenna, dell’isola di Stromboli e di Ponza. Si trattava di un Naturismo fai da te non ancora inserito nel contesto di una associazione.

Nel 1964 finalmente nasce la prima associazione italiana: l'Unione Naturisti Italiani (U.N.I.), da notare che la prima sede legale venne aperta in Svizzera perché c'era la paura che il naturismo fosse illegale in Italia. Nel 1966 venne alla luce la "nostra" Associazione Naturista Italiana (A.N.ITA.) e, in seguito, nel 1972, fu la volta della Federazione Naturista Italiana (FENAIT), che ancora oggi riunisce gran parte delle associazioni del nostro paese collegandole alla Federazione Naturista Internazionale (INF-FNI).

Oggi la filosofia naturista, dopo due anni di pandemia, sta risbocciando come opportunità per vivere in armonia con la Natura, ricercando la propria autenticità. Favorendo “il rispetto di sé stessi, degli altri e dell’ambiente”.

L’invito, all’inizio di questa nuova estate, è allora di rispogliarci assieme a famigliari, amici e sorelle e fratelli naturisti per vivere nuove libertà e nuove opportunità. Love revolution! Evviva il Naturismo!

Maurizio Biancotti e Italo Bertolasi

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