Piscinas (VS)

Dove si trova: Piscinas, Arbus (VS) - GPS: Lat. 39.530261, Long. 8.440318

Fruibilità: spiaggia autorizzata dal comune di Arbus con delibera di Giunta n. 125 dello 02/08/2018.

Tipo di spiaggia: spiaggia di sabbia beige di grana grossa in un eccezionale ambiente dunale.

Accessibilità: lungo percorso in auto, seguito da semplice tratto a piedi.

Come si raggiunge:
In auto: Da Cagliari/Aeroporto di Elmas, percorrere la SS130 in direzione Iglesias fino a circa il Km 20, quindi svoltare a destra in direzione Villasor sulla SS126. Proseguire per Villacidro, quindi Gonnosfanadiga. Attraversato l’abitato di Gonnosfanadiga, svoltare a sinistra sulla SS196 in direzione Arbus. Attraversato l’abitato di Arbus proseguire per Ingurtosu (circa 6 km dopo Arbus, svolta a destra) e quindi per Piscinas. Raggiunta la laveria Brassey in località Naracauli, l’asfalto lascia il posto alla pavimentazione ecologica (sterrato ben tenuto) per un tratto di 7 km fino a giungere in spiaggia nei pressi dell'hotel "Le Dune". In alternativa, percorrere la SS131 in direzione Oristano, prendendo l’uscita San Gavino Monreale/Guspini, immettersi sulla SS197 , quindi proseguite attraverso Guspini fino ad Arbus, poi per Ingurtosu e Piscinas come detto.

Da Olbia/Sassari/Alghero, percorrere la SS 131 in direzione Cagliari, superare Oristano e svoltare alla seconda uscita per Uras/San Nicolo Arcidano. Attraversare San Nicolò, precedere per Guspini e poi Arbus, Ingurtosu e Piscinas come descritto.

In alternativa, poco dopo Oristano, svoltare a destra in direzione Santa Giusta/Arborea. Proseguire sulla SP 49, superare Arborea, seguire le indicazioni per Marceddì. Attraversare la laguna e il ponte sullo stagno. Dopo il ponte, proseguire lungo la strada costiera SP65 fino a Marina di Arbus/Portu Maga. La strada asfaltata lascerà il posto ad uno sterrato abbastanza agevole, con attraversamento di due piccoli guadi: il primo è il cosiddetto “fiume rosso” (per le scorie di lavorazione minerarie), il secondo è il “Rio Piscinas” – solitamente entrambi quasi asciutti, a seconda della stagione più o meno piovosa. Dopo i guadi avvisterete dall’alto le Dune di Piscinas. Al bivio dopo il secondo guado svoltare a destra e proseguire per un chilometro e mezzo.

Arrivati nei pressi dell'hotel "Le Dune", sono presenti alcuni posteggi, a pagamento in alta stagione.

Con i mezzi pubblici: non disponibili.

Tratto a piedi: La spiaggia è molto ampia, la zona frequentata da naturisti si trova sulla sinistra (direzione sud) camminando per qualche centinaio metri.

Note: La spiaggia di Piscinas si trova all'interno della Costa Verde tra Capo Pecora e Capo Frasca. Si tratta di una spiaggia molto ampia e selvaggia, esposta ai venti di maestrale, dove la presenza umana si limita a un albergo di lusso, frutto della ristrutturazione dei magazzini a mare delle vicine miniere di Ingurtosu. A 4 km dalla spiaggia, all'interno delle dune, è anche presente un piccolo campeggio con cucina dove è possibile pernottare.

Nel luglio del 2010 il comune di Arbus ha approvato il Piano di utilizzo del litorale (il Pul) che prevedeva la possibilità di destinare un'area alla pratica del naturismo proprio a Piscinas. Da tale progetto è nata la delibera di Giunta che ha autorizzato il turismo naturista.

Le dune di Piscinas sono tra le più grandi in Europa, si spingono verso l’interno per circa 2 km, raggiungendo un’altezza massima di circa 100 metri, altezza peraltro variabile poiché si tratta di dune in movimento, “vive”, che il maestrale modella giorno dopo giorno. L’antica insenatura è stata progressivamente colmata dai detriti portati verso il mare dal Rio Naracauli e dal Rio Piscinas. Diversamente da quelle desertiche, le dune di Piscinas risultano colonizzate e consolidate da una particolare vegetazione che si è adattata al difficile ambiente. La fauna è caratterizzata da pernici sarde, conigli e gatti selvatici, volpi gheppi e poiane. Qui nidifica anche la tartaruga marina “Caretta caretta”, che risale nel bagnasciuga nelle notti di giugno e luglio per deporre le uova nella sabbia. Non è improbabile osservare, nel tardo pomeriggio, qualche cervo in prossimità delle dune o lungo il corso d’acqua.

Ingurtosu è una frazione del comune di Arbus ed è stata insieme a Montevecchio sede di una delle più importanti miniere dalla Sardegna. Oggi è un villaggio semidiroccato e quasi deserto ma, abitato fino alla fine degli anni ’60, era arrivato ad ospitare quasi cinquemila persone ed era il centro direzionale delle miniera di Ingurtosu e di quella vicina di Gennamari, dove si estraevano piombo, zinco e argento. La miniera iniziò la sua attività nel 1855 e all'inizio del XX secolo raggiunse la massima espansione. La prima crisi, con il licenziamento di molti operai, si ebbe nel 1943. Nel dopoguerra l'attività riprese ma il declino era ormai avviato e nel 1968 la miniera fu definitivamente chiusa.

Nel villaggio minerario vi si trovavano il palazzo della direzione, chiamato “il castello”, costruito verso il 1870 in stile neomedievale ad imitazione di un palazzo tedesco e posto in posizione dominante, le abitazioni degli impiegati, la chiesa, lo spaccio, la posta, il cimitero e persino un ospedale.

Lungo la vallata che collega il villaggio al mare si trovano alcuni pozzi minerari, tra cui il pozzo Gal recentemente restaurato, e gli imponenti ruderi della laveria Brassey, costruita nel 1900, in località Naracauli. La vallata termina poi nelle splendide Dune di Piscinas dove i minerale estratto veniva trasportato con una piccola ferrovia, costruita nel 1871, per essere imbarcato.

Oggi Irgurtosu è un monumento di archeologia industriale mineraria e fa parte di una vasta area dichiarata “patrimonio culturale dell’umanità” dall’Assemblea Generale dell’UNESCO e del nascente Parco Geominerario Storico e Ambientale della Regione Sardegna.










 

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